Recensione a “DIAMANTI E MISTERI” antologia thriller degli studenti classi 3G e 4G Liceo “Giosuè Carducci” di Ferrara

L’annuncio

[nella foto la Dott.ssa Dorota Kusiak, Assessore alla Pubblica Amministrazione Comune di Ferrara]


“DIAMANTI E MISTERI” – Istituto di Istruzione Superiore “G. Carducci” – Ferrara; studenti & studentesse classi 3° e 4° sezione G; a cura di Gaia Conventi e Teodora Liscio.

Recensione a cura di Beniamino Malavasi.

Diamanti e Misteri è il progetto didattico ideato dall’insegnante Teodora Liscio e dalla scrittrice Gaia Conventi. Una piccola avventura editoriale pensata come progetto PCTO – Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento – per gli alunni della 3°G e 4°G del Liceo Statale “G. Carducci” di Ferrara, indirizzo di Scienze Umane, Progetto di Musica e Spettacolo.

E il Progetto si può dire abbia dato risultati interessanti.

Dati come unici vincoli ai testi quelli inerenti le ambientazioni delle vicende narrate:

L’idea è stata fin da subito quella di ambientare i racconti gialli e noir in luoghi ferraresi ben precisi: la Pinacoteca Nazionale di Palazzo dei Diamanti e gli antichi Orti Estensi, un tempo terreni coltivati dai certosini e ora polmone verde, entro le mura rinascimentali, gestito dalla Associazione Nuova Terraviva.

Scrittori e scrittrici in erba hanno creato brevi plots, spaziando tra il thriller e il fantasy, riuniti in una antologia da non sottovalutare. Invero, pur essendo [quasi] tutti autoconclusivi, questi micro-racconti contengono in sé il germe, la possibilità di essere, perché no, in un futuro nemmeno troppo lontano, ripresi e sviluppati fino a ottenerne veri e propri romanzi.

Sperando di non urtare la suscettibilità di nessuno, ovviamente, senza nulla togliere agli altri, verrebbero da segnalarsi, tra i titoli che più hanno colpito lo scrivente: Il cappello; Elia vive; L’intervallo infinito; Un delitto quasi perfetto; Diamanti; Un tè di troppo; Il passato nello specchio; Sotterfugi; Un manichino del ‘900.

Ma [valutazione molto più che soggettiva] il dato che sembra emergere dalle pagine lette riguarda la differenza mostrata nel “crederci”, nell’uso dell’inventiva e degli strumenti narrativi a disposizione: e qui le giovani scrittrici si sono rivelate avere una marcia in più rispetto ai loro colleghi scrittori coetanei.

D’altra parte occorre ammettere che nessuno si salva dal “creare” degli studenti, nemmeno la prof. Teodora Liscio, co-ideatrice del Progetto de quo! Co-ideatrice insieme a Gaia Conventi, autrice di Rosso di Erato, racconto che conclude l’antologia e già nota ai lettori per Lamè-Delitti in abito buono, edito da VGS [al pari di Diamanti e misteri]. (Qui la recensione al libro di Gaia Conventi)

Progetto PCTO – Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento: da lodare, con la speranza che tante [tutte!] le altre scuole si attivino per copiare, una volta tanto senza rimproveri!, tale idea.

I ragazzi hanno bisogno di essere pungolati, spinti a dar voce alla loro creatività, alle loro idee, spingendoli, al contempo, alla lettura: ben vengano, dunque, progetti come quello sviluppato dal liceo ferrarese!

Progetti che, è bene sottolinearlo, consentono, altresì, di far conoscere luoghi e storie della propria città, del “dove si vive”. E non è poco.

Complimenti e non fermatevi qui!