Recensione a “Cleopatra & Marco Antonio” Collana Amori Eterni – 2° uscita – EMSE Italia srl

“Cleopatra & Marco Antonio” – Collana “Amori eterni”

Recensione a cura di Alessandra Ottaviano

Sono stata attirata da questa nuova collana di romanzi che contempla le grandi storie d’amore di noti personaggi storici; mi aspettavo o, meglio, temevo fossero in stile Harmony invece mi sono dovuta ricredere: seppur con una narrazione leggera e molto scorrevole, propongono la storia d’amore dei due protagonisti ben inserendola nel contesto storico.
Dopo l’assassinio di Cesare, Cleopatra è costretta a scappare da Roma per salvare la sua vita e quella del loro figlio Cesarione. Si istituisce il nuovo triumvirato formato da Lepido, Ottaviano e Marco Antonio; quest’ultimo è incaricato di governare quel pezzetto d’oriente alleato e ne resta stregato, come anche della sua splendida regina incarnazione di Iside.

“Era dunque vero che la passione coglie gli uomini all’improvviso come un attacco di follia, come cantavano i poeti?”

Marco Antonio cerca l’alleanza di Cleopatra e tra loro scoppia la passione. Costretto a sposare Ottavia, sorella di Ottaviano, finisce per ripudiarla e torna dalla regina dopo tre anni di separazione e le affida il governo di alcune terre: questo scatena l’odio di Ottaviano che accusa Marco Antonio di avere perso il senno; tutta Roma punta il dito contro “gli amanti scellerati” e viene dichiarata guerra all’Egitto.
Nella baia di Azio si consuma la loro disfatta: la flotta navale egiziana si ammutina e Cleopatra fugge abbandonando il suo comandante sul campo di battaglia. Marco Antonio si consuma nel disprezzo verso se stesso e nella vergogna che lo porterà a commettere il suicidio.

“Tutto in te è inganno, doppio gioco, manipolazione. Tu mi attirasti qui con la messa in scena della tua malattia, tu mi hai dato gli scritti segreti di Cesare, tu hai riempito la mia testa con il grande sogno di Alessandro, facendomi dimenticare Roma. Tu mi hai fatto assassinare tua sorella, mi hai usato per la tua gloria personale. Tu mi hai sedotto come la peggiore delle prostitute, e mi hai fatto vedere nelle stelle un disegno che non c’era . E proprio nel momento in cui avrei avuto bisogno di te, sul campo di battaglia, sei fuggita, lasciandomi solo. …
E io mi sono lasciato ingannare, come un ragazzino. Io, un guerriero romano! Che cosa è rimasto di me, adesso? Un miserabile che possiede a stento la forza di piangersi addosso… La mia debolezza è così grande che fuggo persino il pensiero di darmi la morte. Guardami, non è rimasto più nulla di Antonio.”

Anche a Cleopatra toccherà la stessa sorte – e sia lei sia Marco Antonio saranno poi colpiti dalla damnatio memorie pronunciata da Ottaviano – ma, a distanza di duemila anni, la loro travolgente storia continua ad ammaliare.