Recensione a “Anima nera” racconto di Sara Di Furia

“ANIMA NERA” di Sara Di Furia

Recensione a cura di Beniamino Malavasi

Una Sara Di Furia agli esordi della carriera di scrittrice – un po’ acerba appare in alcuni passaggi, specie nella descrizione iniziale dei personaggi – regala al lettore un racconto gotico nel pieno del significato tradizionalmente attribuito a tale genere letterario:

“Tipici di questo genere letterario sono il tema della morte, della possessione demoniaca, del male, delle antiche profezie.

I luoghi in cui si svolgono le vicende sono tetri e tenebrosi, come vecchi castelli, abbazie e conventi… Il potere religioso agisce mediante immagini che invitano alla contemplazione emotiva. Ricorrenti le ambientazioni naturali, come le foreste o il Polo Nord…” [da Wikipedia, voce: Romanzo gotico; sotto-voci: Caratteristiche e ambientazione; Luoghi tenebrosi].

Ma, a ben leggere, Anima nera può essere vista come metafora di una delle paure – di fatto, prive di fondamento – che da sempre accompagnano l’essere umano: l’ignoto, il non conosciuto. Ed è qui che emerge l’Eroe, colui che sa lottare con eccezionale coraggio e generosità [da Lo Zingarelli 2000, lemma eroe (2)]; colui che, affrontando la Paura, pone fine al Male che attanaglia la comunità.

Brava Sara Di Furia a far capire al lettore come superstizione e, di rimando, ignoranza, ci conducano alla distruzione.

Buona lettura.