Intervista a Giovanna Barbieri

Il Circolo Fozio ha il piacere di incontrare Giovanna Barbieri: editor, scrittrice; insomma, donna di cultura come piace a noi.

Benvenuta Giovanna! 

Rompiamo il ghiaccio. Giovanna si alza al mattino e cosa fa? È più facile organizzare la giornata o programmare un nuovo romanzo?

Di solito, mi dedico prima alla colazione e caffè, poi accendo il pc e m’immergo nella correzione/editing dei romanzi. Ora ne ho due, quasi finiti: uno storico e un hard boiled. Programmare un romanzo è molto più faticoso per me: vi confesso che, per scrivere il terzo giallo, ho impiegato due anni, tra ricerche, interruzioni (lavorando tante ore al pc, a sera non ho proprio voglia di scrivere i miei romanzi), aggiunte, ripensamenti ecc.  

I tuoi romanzi sono ambientati nel Medioevo. Ecco: perché proprio quell’epoca? E, poi, cos’è IL Medioevo? È corretto parlarne al singolare o esistono più Medioevi (Alto, Basso…Medio)?

Esiste, secondo la convezione, l’alto Medioevo, il basso e il tardo. Mi sono dedicata più al basso (XII secolo) e al tardo (XIV e XV secolo). Il Medioevo, soprattutto il tardo, non è affatto un periodo buio, ma ricco di pittori (Mantegna, Giotto, Piero della Francesca, Leonardo da Vinci ecc), scultori, letterati (Dante Alighieri, Boccaccio ecc), scoperte (gli occhiali, i cannoni, le spie, i messaggi criptati, la stampa, i caratteri mobili per la stampa, il brigantino ecc).

 

Da esperta di quel periodo noti differenze sul pensare, comportarsi, agire dell’essere umano medioevale rispetto all’attuale o l’uomo/donna non cambia mai?

In periodi di forti tensioni, epidemie e altre calamità ci sono molte persone che si rifugiano in Dio (come avveniva in passato), tante altre nella scienza e nei medici (avveniva anche in passato) o nella superstizione (anche questa è purtroppo tipica del Medioevo). L’animo umano non cambia mai. Quando si sente in pericolo, attaccherà sempre il più debole.

A proposito dell’oggi, cosa ne pensi? Ricollegandoci alla domanda precedente: essere donna è ancora (ammesso all’epoca lo fosse come ce lo hanno raccontato) difficile o “va meglio”?

Ora possiamo votare, studiare quello che vogliamo (e frequentare l’università), lavorare senza un uomo alle spalle, abbiamo tanti oggetti che ci aiutano nelle faccende domestiche, possiamo guidare in formula uno, pilotare un aereo, scegliere la carriera militare ecc. Abbiamo gli stessi diritti degli uomini e non è sempre stato così. Gli uomini sono più sensibili e lavorano anche loro in casa con noi. Purtroppo, i femminicidi non sono finiti con l’epoca medievale, ma ci sono ancora troppi casi di maltrattamenti, soprusi e omicidi di mogli, fidanzate e compagne.  

Toglici una curiosità: vivere in un castello (senza energia elettrica, gas, acqua corrente e servizi igienici) era davvero così comodo, affascinante, cool?

Ah, ah. I nobili vivevano nei castelli e fortezze nel basso Medioevo, protetti dalle scorrerie e guerre anche tra casate. Il cibo del villaggio, stivato in stanze del castello, era protetto dalle ruberie. Per riscaldarsi c’erano solo i focolari o i bracieri. L’acqua si doveva scaldare sul fuoco, per il bagno, e vuotarla in un catino (per forza si lavavano poco in inverno). I servizi igienici non esistevano, ma si facevano i bisogni in catini poi vuotati all’aperto.

Nel tardo Medioevo, complice le stanze più comode da raggiungere, più calde, un’architettura diversa rispetto al basso Medioevo, le città ricche di comodità, i nobili hanno cominciato a vivere in palazzetti stupendi. I castelli e le fortezze li hanno lasciati ai militari/armigeri.

 

Da quel poco che sappiamo tu sei veneta. Secondo te il Veneto cosa ha in più, o ha in meno, rispetto alle altre Regioni?

Venezia è una delle città più belle d’Italia, tra Medioevo e Rinascimento. Certo, ho visitato la Toscana e l’Umbria, che adoro per le loro chiese, palazzi, monumenti, dipinti medievali e rinascimentali. Impazzisco per le vie dove perdermi nei sogni e immaginare le persone che hanno vissuto in quei palazzi, frequentato quelle chiese, solcato a cavallo quelle stradine.  

Secondo te, perché le donne leggono più degli uomini?

Siamo più riflessive e curiose. Amiamo immedesimarci nelle vite altrui.  

Secondo te, perché scrivere è importante? Per te, cosa significa scrivere? Cosa ti trasmette? Cosa ti dà?

Ideare trame complesse è catartico, soprattutto quando si parla d’omicidi efferati e battaglie sanguinose. Quando scrivo, penso d’essere uno sbirro, uno speziale, la moglie dello sbirro, un armigero, un monaco-ospitaliere, un soldato di ventura, la figlia di una cortigiana onesta ecc. Con la scrittura posso essere chi voglio. In più, amo leggere i saggi storici, da cui traggo le informazioni per i romanzi (per le battaglie, l’alimentazione, il vestiario, le armi ecc).

Parlaci di ilmondodigiovanna.wordpress.com

È un blog dove inserisco articoli sul medioevo, sul rinascimento, sul tardo Impero Romano, sui miei viaggi, sui libri che ho letto (non è molto aggiornato. Uso goodreads), sulle novità che mi riguardano. In futuro, se ho tempo, ho intenzione di riprenderlo in mano.

Forse non lo sai, ma sono editor freelance: https://www.editorgiobarbieri.it/ 

Come scegli i titoli dei tuoi libri e i nomi dei tuoi protagonisti?

Per Silfrida, la schiava di Roma (V secolo d C.): ho letto un articolo sulle tombe longobarde. I nomi che giravano tra i Goti erano quelli: Ghiveric, Silfrida, Alarico, Wulfric, Agate ecc. Per i nomi romani, ho letto diversi saggi sulla vita dei cittadini romani e sui legionari.

Per il ghibellin fuggiasco (XIV secolo d. C.): non ho inventato né il nome di Dante Alighieri né quello di Can Francesco della Scala. Altri personaggi sono realmente esistiti, come i figli di Dante, quelli di Cangrande, della moglie Giovanna d’Antiochia, del cugino Federico della Scala ecc. Ho inventato solo la famiglia di Caterina, una contadinella, e i personaggi del casato Aligari di Fumane.

 

Secondo te i lettori/trici sono tutti uguali? Mi spiego: essendo i tuoi libri tradotti in altre lingue (a proposito: complimenti!), noti che gli italiani leggano diversamente dagli stranieri o un libro è sempre un libro?

Un libro è sempre un libro. Certo, all’estero leggono di più sui lettori (Kobo, Kindle), utilizzano di più Kindle Unlimited e Audible o altri simili. In ogni paese del nord dove sono stata, anche nel più remoto villaggio, ci sono librerie dell’usato, dei romanzi nuovi, biblioteche e spazi dove leggere. In Italia c’è ancora, purtroppo, poco interesse a spingere/aiutare/sovvenzionare la cultura.

Cos’hai provato la prima volta che hai apposto una dedica su un tuo libro?

Tanta gioia, agitazione e nervosismo. Moltissime emozioni. 

Confessa: da quando le tue creature sono disponibili nei book-stores on-line (chissà cosa vuol dire?) più famosi, hai iniziato a tirartela?

No (sorride)! sono presente solo su Amazon. Ho creato il cartaceo di quasi tutti i romanzi, per accontentare i più tradizionalisti. Sono presenti in KU e in digitale.

Leggere, scrivere: cos’altro c’è di imprescindibile nella tua vita?

Mi piace cucinare, adoro il pesce e i mitili. Non sono golosa e, se sparisse la Nutella, non morirei. Non deve mai mancare la verdura e la frutta. Sono sempre vissuta in periferia, mi piace la natura (gli animali e il giardino), non credo che riuscirei ad adattarmi alla vita in un palazzo cittadino, allo smog soffocante, al traffico impazzito delle ore di punta.  

Chi è Maddy?

La mia gatta pazzerella. Una trovatella adottata l’anno scorso. Mi ha seguito per circa un chilometro, poi l’ho presa in braccio e portata a casa con me.

Ringraziamo Giovanna Barbieri per essere stata in nostra compagnia.

Alla prossima!