Incontro con Francesco Pannofino – Rassegna “Ne vale la pena” – Auditorium Biblioteca “A. Loria” – 04/12/2022

Per la rassegna “Ne vale la pena” curata dal giornalista Pierluigi Senatore, presso l’Auditorium della Biblioteca “A. Loria” di Carpi, si è tenuto lo scorso 4 dicembre 2022 l’incontro con Francesco Pannofino, doppiatore, attore e molto altro.

Salutato dall’amico musicista e showman Paolo Belli (in piedi al centro nella foto)

e introdotto dal direttore della casa editrice Aliberti [casa editrice che ha pubblicato il suo libro] (in piedi nelle foto)


il quale, evidenziando la differenza tra “comico” e “attore comico”, ha sottolineato come Pannofino sia un eccellente attore comico che entra nei personaggi e li fa rivivere mettendoci del suo.

Dal canto suo, Pannofino (a destra nelle foto; a sinistra Pierluigi Senatore, moderatore dell’incontro)

ha spiegato come un attore debba avere la fortuna di capitare in progetti che abbiano il favore del pubblico: “È il bello di questo lavoro anche se non sei mai sicuro.”

Molti attori sono timidi ma quando sei sul palco la timidezza sparisce. Il pubblico odia l’attore pigro.

Pierluigi Senatore: come nasce Francesco Pannofino doppiatore?

Francesco Pannofino: ho trascorso l’infanzia in Liguria poi mi sono trasferito a Roma a seguito del ttrasferimento di mio padre carabiniere. Negli anni 1977-78 mi sono iscritto all’università per rinviare il militare. Nel frattempo ho iniziato a lavorare, in sostituzione di maternità, come impiegato in un sindacato-attori. Gli attori erano in agitazione causa moda dell’epoca di doppiare non solo gli attori stranieri ma, anche, quelli italiani. Inoltre lo sviluppo delle televisioni private aumentò enormemente la richiesta (e il lavoro) dei doppiatori: telenovele, cartoni animati, ecc.

Pierluigi Senatore: da dove deriva, chi devi ringraziare per la tua voce?

Francesco Pannofino: mio padre aveva un “vocione”!

Pieluigi Senatore: perchè sei laziale?

Francesco Pannofino: arrivai a Roma nel 1972. La domenica facevo il “bibitaro” allo stadio… La Lazio aveva uno squadrone, infatti nel 1974 vinse lo scudetto.

Pieluigi Senatore: hai mai pensato di fare il ministro degli esteri [riferimento a Luigi Di Maio, anche lui “bibitaro” allo stadio San Paolo/Maradona di Napoli]?

Francesco Pannofino: no, bisogna esserci portato come per fare qualsiasi cosa. Per fare il politico occorre anche buona dose di ipocrisia…

Pierluigi Senatore: abitavi a ridosso di Via Fani [all’epoca del rapimento di Aldo Moro e dell’uccisione della sua scorta] e tuo padre era carabiniere: come era vissuto il suo lavoro all’interno della tua famiglia? Come erano gli equilibri familiari?

Francesco Pannofino: mio padre faceva lavoro d’ufficio, tipo Ispettorato del lavoro, lavorava in borghese. Tuttavia in quegli anni era meglio non dire che eri figlio di un carabiniere [a Roma c’era il detto: “Se vedi un punto nero spara a vista: o è un carabiniere o è un fascista”]. È più la Tv che rimanda il fatto storico: lì per lì, vedere un morto sembrano gli effetti speciali di un film. Non c’era visuale diretta ma ho sentito gli spari, rumore di macchine, subito sono scappato dalla parte opposta, poi ho visto…

Pierluigi Senatore: quando doppiatore supera il provino diventa una sorta di Zelig [dal personaggio del film di Woody Allen] o dà del suo?

Francesco Pannofino: il doppiaggio è un lavoro di servizio, dà voce a un film, è un trucco cinematografico. Occorre incollarsi alla faccia dell’attore; occorre rispettare la parte recitata dall’attore. Fondamentale è l’uso del “sinc” [sincronizzatore] voce-movimento labbra. La scuola italiana è buona : si è iniziato con lo sdoganamento dei flims americani dopo la Guerra.

Pierluigi Senatore: più difficile doppiare un film o un cartone animato?

Francesco Pannofino: un cartone animato! e qui racconta aneddoto legato al doppiaggio della serie cartoon Mucca e Pollo

Pierluigi Senatore: il mancato incontro con George Clooney causa calcetto…!

Francesco Pannofino: allora, Clooney era a Roma per promuovere un suo film. A un certo punto ha chiesto dove fosse il suo doppiatore. Giulio Base [attore e regista, amico di Pannofino] mi chiama e dice che George Clooney mi sta cercando. Io ero a cena dopo la partitella di calcetto. E così Base mi passa Clooney al telefono… ! [risate del pubblico con Pannofino che imita l’italiano incerto di Clooney!]

Pierluigi Senatore: Boris, Renè Ferretti, il successo grazie al passaparola [tenendo conto che la serie era trasmessa su Fox, piattaforma Sky e, quindi, a pagamento]

Francesco Pannofino: nel 2006 feci provino sia per Ferretti che per Duccio. Boris è esempio di umorismo intelligente, è una godibile metafora del nostro Paese. La Produzione non ha imposto di prendere Tizio o Caio, ha lasciato la massima libertà espressiva. Sono stati gli Autori a fare anche i Registi.

Pierluigi Senatore: cosa significa essere buoni [Pannofino è, infatti, indicato da tutti come buono]?

Francesco Pannofino: sono un privilegiato! Come suol dirsi faccio passare prima le donne e i bambini! Al lavoro sono fortunato. Non mi piacciono le perdite di tempo, i capricci inutili.

Pierluigi Senatore: come vivi il ricevere premi?

Francesco Pannofino: indubbiamente fa piacere. E racconta aneddoto legato a un premio in vetro di Murano rubato…

Pierluigi Senatore: quale attore vorresti doppiare?

Francesco Pannofino: ne ho doppiati talmente tanti che va bene così.

Pierluigi Senatore: teatro [nel giorno dell’incontro Pannofino doveva essere in tournèe con Mine vaganti di Ferzan Özpetek, adattamento teatrale dell’omonimo film, qui a Carpi. Purtroppo, problemi di salute di una delle attrici, hanno costretto al rinvio delle recite]: emozioni o panico?

Francesco Pannofino: panico no: troppa emozione non paga. L’artista deve provocare emozione ma deve rimanere freddo. Il doppiaggio prevede turni da tre ore; il teatro è bello ma faticoso. Ogni cosa ha pro e contro.

Pierluigi Senatore: parliamo del libro, in poco tempo giunto alla seconda ristampa.

Francesco Pannofino: ognuno deve fare il suo mestiere. Non ero sicuro che i miei ricordi potessero interessare. Poi l’ho riletto e mi è piaciuto!

Sul profilo Facebook di Pierluigi Senatore il video integrale dell’incontro.